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Compagnia di TeatroDanza Napoli

 


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SENTIRSI PARTE

 

Matera, 2014

Concedetevi una vacanza intorno a un filo d’erba,
dove non c’è il troppo di ogni cosa,
dove il poco ancora ti festeggia con il pane e la luce,
con la muta lussuria di una rosa.
( Franco Arminio )

La danza, come un mandala, traccia infinite forme nello spazio bianco, consapevole che nulla resterà del suo segno e che questa presenza fragile e fugace è la forza e il senso del suo passaggio.
Quel che resta è tutto nel mistero di chi racconta e di chi ascolta. Attorno a questo mistero, al mistero della presenza del corpo, si interroga e si allena la danza, che non ha che il corpo dal quale partire e al quale ritornare per compiere il suo viaggio.
Si parte da un allenamento organico e graduale per provare ad arrivare alle radici del corpo, alla sua nudità. Scoprire che il respiro è l’energia che muove tutte le cose, il piccolo vento affidato ad ognuno di noi. La terra, sulla quale camminiamo, il trampolino nel quale affondare per ogni slancio vitale. La danza, allora, si manifesterà come racconto personale e collettivo del nostro essere al mondo e la poesia sarà, per ognuno, la parola necessaria e sonora del tempo presente.
Allenarsi per sentire il corpo come l'ingresso ad un tempio e la danza come un mantra, una preghiera. Perché la danza definisce : il segno, lo spazio, la soglia e, come un mandala, lascia ad ognuno di noi la consapevolezza, la bellezza e la libertà di essere parte di un disegno più ampio.
Allenarsi in un gioco semplice, quasi d’infanzia, per sentirci parte di un respiro , di una musica, di un gesto, di un canto. Tutto, come in un mandala, si costruisce con cura, con attenzione e tutto, come in un mandala, alla fine brucerà nel piccolo fuoco della creazione, che nulla tiene per sé, e della relazione che come il mistero dura per sempre.

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foto Davide Giacobbe